mercoledì 17 novembre 2010

LA CIMICE DEI LETTI (Cimex lectularius)

La cimice dei letti è un insetto appartenente all’ordine degli Eterotteri (Heteroptera) e alla famiglia delle “cimidae”. Hanno la tipica forma a cuore del torace (ovale e appiattita quando è a digiuno) e due paia di ali (elitre) virtualmente assenti (fortemente ridotte a piccole squame ovali o assenti del tutto). La testa è breve, dilatata trasversalmente.




Il rostro, proprio degli Emitteri, nelle cimici è trasformato in un pungiglione piuttosto breve esteso anteriormente al capo che a riposo si ripiega in una apposita scanalatura sotto il capo e la parte antero-ventrale del torace, rendendosi quasi invisibile. Il colore è traslucido marrone ferrugineo quando è digiuna, rosso mattone cupo quando è piena di sangue.



La femmina può misurare in lunghezza 6-8 mm . (il maschio è più piccolo).
Non è un insetto solitario ma tende a vivere in comunità miste di maschi, femmine e fasi immature, mai troppo distanti dai loro ospiti.

Le femmine dopo il pasto di sangue (dura dai 3 ai 5 minuti in media ma può protrarsi anche per 10 minuti e succhiare sangue pari a 7 volte il proprio peso) si ritirano nei propri nascondigli, digeriscono il pasto e depongono le uova (da 1 a 5 al giorno, in media 2-3, protette da un guscio molto resistente). In 2-3 mesi depongono 200-300 uova.
Le uova sono di colore grigio perlaceo cremoso, lunghe poco più di 1 mm . e larghe mezzo, munite di un piccolo opercolo al polo anteriore. In 6-9 giorni (in condizioni di temperatura ottimale, più a lungo se è più freddo) dalle uova si dischiudono le ninfe (sarebbero le cimici giovani) che si accrescono mediante 5 mute per diventare adulte in circa un mese.



Morfologicamente le ninfe sono molto simili agli adulti (sono versioni in miniatura dell’adulto) di colore però chiaro. Sia gli adulti, maschi e femmine, sia le fasi ninfali, si nutrono di sangue (ematofagi). La vita di un adulto dura in media 6-12 mesi.
Necessita di una temperatura piuttosto alta per compiere il proprio ciclo vitale e perciò si insedia nelle stanze che d’inverno vengono riscaldate e nei luoghi più tiepidi della casa.

La cimice dei letti parassita preferenzialmente l’uomo (antropoparassiti) ma in sua assenza può pungere anche animali domestici (cani -specie quelli giovani-, gatti) e non disdegna neppure roditori, conigli, pipistrelli e uccelli.
Diversamente dai pidocchi che hanno bisogno di temperatura costante e perciò stanno a contatto con la pelle o sui peli o sui vestiti, la cimice non vive sull’uomo e sui suoi vestiti; il contatto con l’uomo è limitato al tempo necessario per nutrirsi di sangue..
Riesce a sopravvivere anche a basse temperature ma in tal caso sospende la propria   attività in attesa di condizioni termicamente favorevoli.
E’ molto sensibile alle alte temperature e muore dopo pochi minuti quando viene esposta al sole in una bella giornata estiva. Anche il freddo, specie se improvviso, può portare a morte l’insetto.


La puntura della cimice (con la quale inietta la propria saliva) non viene avvertita, diversamente dalla reazione cutanea seguente, costituita da papule molto pruriginose, che possono comparire anche dopo 9 giorni dalla puntura.


Si nutrono e si spostano di notte. Sono guidate dall’olfatto (non gradiscono l’odore di tutte le persone e quindi alcune sono preferite rispetto ad altre) e dalla temperatura del corpo del dormiente (temperature attorno ai 35°C ). Si arrampicano sui letti e si dirigono rapidamente (sono dei “fast runners”) dove la pelle è più sottile e meglio irrorata di sangue come i polsi, il collo, le caviglie, non disdegnando le spalle e il  viso.

Se il letto non può essere scalato ( come ad esempio se i quattro piedi del letto fossero collocati in recipienti ripieni d’acqua), le cimici potrebbero scalare le pareti della stanza, e camminando all’ingiù sul soffitto, giunte sulla verticale della vittima, si lascerebbero cadere. Il sonno della vittima è un fattore favorente la cimice: se il paziente è sveglio e tiene la luce accesa, normalmente non pungono. Tuttavia in caso di digiuno prolungato,  le cimici possono diventare più aggressive, pungendo anche in ambienti ben illuminati.
Il digiuno comunque è ben tollerato, anche per mesi.
Durante il giorno si rifugiano nei materassi, nelle giunture dei letti, nelle fessure e screpolature dei muri, in vari pertugi delle zone calde della casa, dietro il mobilio, sotto la carta da parati e gli arazzi, attorno agli stipiti delle finestre e delle porte,, dietro ai quadri ed ai posters, nei telefoni, nelle radio e negli orologi, ecc..
La camera infestata dalle cimice emana un odore disgustoso (dovuto alle secrezioni di alcune ghiandole dell’insetto che vengono veicolate all’esterno attraverso due orifizi alla basse delle anche del terzo paio di zampe); si possono anche osservare i suoi escrementi essiccati sulle  lenzuola (gruppi di piccole macchie di colore nero o marrone).
La cimice dei letti non trasmette, in condizioni naturali, malattie anche se, essendo in grado di permettere lo sviluppo di alcuni parassiti, potrebbe potenzialmente trasmettere vari agenti infettivi.

Prevenzione:

La cimice dei letti non appare spontaneamente in casa. Inavvertitamente viene trasportata da un posto all’altro dalle persone.
Ad esempio:
  • le cimici potrebbero essere veicolate tramite i bagagli depositati in un hotel e poi riportati a casa.
  • potrebbero essere introdotte in casa tramite il mobilio (vecchio).
Ovviamente man mano che il numero delle cimici  si moltiplica, aumenta anche la possibilità che esse possano essere trasportate ad altre stanze dell’hotel o dell’appartamento infestati.
Quindi
  • se alloggiamo in hotel, diamo una occhiata alle condizioni della stanza  in cui alloggiamo e non lasciamo le valige ai piedi del letto ma sull’ apposito mobilio.
  • quando compriamo dei mobili vecchi, puliamoli e trattiamoli con insetticidi prima di portarli all’interno dell’appartamento.
Visto che le cimici non sono facili da debellare, se si riscontrano delle cimici nella propria abitazione, è consigliabile rivolgersi alla propria ASL o ad un servizio di disinfestazione piuttosto che “il fai da te”. Le stanze infestate, durante il trattamento, debbono rimanere chiuse da un minimo di sette sino a dieci giorni (il tempo necessario alle uova di schiudersi: le uova infatti non vengono debellate dagli insetticidi)
Comunque, per quanto ci compete, è bene:
  • eliminare i materassi.
  • passare l’aspirapolvere sui divani, tappeti, battiscopa, testate e giunture del letto (buttando via il sacchetto al termine dell’operazione) .
  • lavare con acqua calda (a temperature superiori ai 70°C ) le coperture dei divani e gli indumenti
La terapia delle lesioni cutanee si basa sull’uso di topici cortisonici, selezionati in rapporto all’intensità delle lesioni stesse.http://www.lapuliter.it/disinfestazione__derattizzazione.html